Quando si visita il nostro sito web, se si fornisce il consenso, utilizzeremo i cookie per raccogliere dati per statistiche aggregate al fine di migliorare il nostro servizio e ricordare la propria scelta per le visite future. Informativa sui cookie & Informativa sulla privacy
Caro lettore, i cookie ci servono per far funzionare il nostro sito web senza intoppi e per fornirti contenuti personalizzati che rispondano meglio alle tue esigenze, in modo da garantirti la migliore esperienza di lettura. È possibile modificare in qualsiasi momento le autorizzazioni per le impostazioni dei cookie riportate di seguito.
If you would like to learn more about our Cookie, you can click on Privacy Policy.
Capitolo XXI Pinocchio è preso da un contadino, il quale lo costringe a far da can di guardia a un pollaio. Pinocchio, come potete figurarvelo, si dette a piangere, a strillare, a raccomandarsi: ma erano pianti e grida inutili, perché lì all’intorno non si vedevano case e dalla strada non passava anima viva. Intanto si fece notte. Un po’ per lo spasimo della tagliuola che gli segava gli stinchi, e un po’ per la paura di trovarsi solo e al buio in mezzo a quei campi, il burattino principiava quasi a svenirsi; quando a un tratto, vedendosi passare una lucciola di sul capo, la chiamò e le disse: - O Lucciolina, mi faresti la carità di liberarmi da questo supplizio?... - Povero figliuolo! - replicò la Lucciola, fermandosi impietosita a guardarlo. - Come mai sei rimasto colle gambe a