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“E quale sarebbe?”. “Il vecchio ha aperto, doveva conoscere l’assassino e non considerarlo pericoloso e gli ha dato le spalle. S’è preso una botta in testa, sulla nuca per intenderci, e ha perso conoscenza giusto il tempo che ha permesso all’assassino di portarlo nello studio e di legarlo alla poltrona: ecco spiegati i segni intorno ai polsi. Vedrete che troverete qualcosa di simile anche sul legno dei braccioli, magari qualche traccia di colla, perché è un lavoro che è stato fatto con lo scotch da pacchi, più il vecchio tirava, una volta che si è ripreso, e più penetrava nella pelle. Lì lo ha tagliuzzato, ma da fargli male ti garantisco”. “I tagli sono questi?”, domandò Rebaudengo indicando con il dito inguantato i numerosi segni sulle mani, sugli avambracci, sulle guance della vittima.