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1199 Parole
A casa di Hui, Zixin si accomodò su una specie di divano. Lui e Johan erano amici d'infanzia, da molto prima che il Re di Cuori rinchiudesse il figlio tra le quattro mura del proprio castello. Da allora, l'amicizia tra i due venne purtroppo bruscamente spezzata. Il Principe scopriva dunque adesso dopo anni che l'amico era riuscito a lasciare la vecchia casa familiare. 《Certo che vivere da solo in mezzo al bosco dev'essere noioso, non so proprio come fai.》 osservò il castano, abituato alle rumorose mura del castello. 《Non è uno sforzo per me, qua c'è tranquillità e ho da fare, devo coltivare l'orto, mungere le mucche...》 Gli giunse risposta dall'altra stanza. 《Quindi alla fine poveraccio eri e poveraccio sei rimasto.》 《Ha ha ha, senti chi parla, la principessina rinchiusa dal padre nel castello incantato!》 ribattè il moro, provocatorio ma scherzoso, come al suo solito. 《Come ti permetti!》 sbottò Zixin. 《Io sono il tuo Re!》 《Non Ancora~》 Zixin Ayad si pentì subito di aver parlato del padre al vecchio amico. Spostando lo sguardo verso l'altra stanza, notò che la figura di Johan stava cercando qualcosa in una cesta. Da dietro, notò che l'amico aveva un'acconciatura particolare: un codino. 《Comunque, ti sei fatto crescere i capelli.》 disse quindi il castano dal sangue reale, cambiando argomento. 《Ti... Stanno bene.》 Ma, caso volle, che una volta che l'irritato Principe facesse un apprezzamento, questo non venisse udito. 《Hey Zixin! Guarda qua cos'ho trovato!》 Lo richiamò il moro, e ignorante del complimento appena ricevuto si trasferì nella stanza dell'amico d'infanzia. 《Tadaaan!》 Gridò euforico Johan. 《Che ne pensi?》 Il nobile sollevò con due dita il tessuto gentilmente fornitogli. 《Cos'è? Un sacco della spazzatura?》 《Cooooosa! Certo che sei proprio viziato Mr. Principino Ayad!》 Alla fine, il castano fu obbligato ad accettare quel marrone e poco invitante sacco spacciato per veste. 《Che ore sono?》 Continuò il discorso, sbadigliando. 《Aspetta che guardo...》 Il moro si diresse verso la finestra. 《Dovrebbero essere circa le sei del pomeriggio, forse manca qualche minuto...》 《Oh, va bene, le sei del pomeriggio.》 Ripetè Zixin. 《Aspetta, le sei del pomeriggio?!》 scattò subito in piedi. 《Sì, perché tutta questa improvvisa preoccupazione?》 《Mio padre tornava, alle sei del pomeriggio!》 《Accidenti... è meglio se ti sbrighi allora. Comunque ormai non ce la farai a tornare in tempo, ti scoprirà sicuramente.》 Così, la dura verità venne sbattuta in faccia al ragazzo privilegiato. 《In più non ho fatto neanche quello che dovevo fare...》 Mugolò, stendendosi su quella sottospecie di divano, sconsolato, con le dita delle mani che tiravano le guance. 《Allora che ci torni a fare a casa? Ti scoprirebbe comunque. Puoi restare qui per la notte e domattina partirai per la tua "meta segreta" che non vuoi dirmi.》 scrollò le spalle Johan. Ci fu un breve scambio di sguardi fra i due, tramite il quale Zixin si convinse. 《Dici sul serio?》 Il moro annuì. Di certo il Principe non era un amante di quella piccola e sporca abitazione, ma ammetteva che passarci la notte gli avrebbe fatto comodo. Tirò un sospiro, e sconfitto accettò quel destino. “Scusa, Chris.” ~ Diretta verso l'edificio riservato alle assemblee dei messaggeri, Mikaela Castillo si stava allarmando. "Chissà cosa è successo per convocare una riunione così in vicinanza a quella scorsa." si domandava, dato che quella precedente si era tenuta soltanto il giorno prima. Da lontano avvistò il palazzo e si affrettò a comandare al fedele destriero di accelerare il passo. Salì per la collina e lasciò il cavallo alle stalle prima di recarsi nell'edificio un po' malandato. 《È permesso?》 domandò, poggiando la mano sul freddo pomello della porta. 《Mikaela! Ti abbiamo atteso tutti con ansia☆》 prese la parola il messaggero di Fiori, César Moreau. 《Finalmente sei qui! Ma quanto ci hai messo?》 sbottò invece quello di Picche, Raqiule Baldassarre. La ragazza si scusò umilmente, chinando il capo. 《Però vedo che Britta non è ancora qui...》aggiunse, non scorgendo tra i presenti il biondo messaggero di Cuori. La porta si aprì di scatto alle spalle di Mikaela, e ne seguì un rumore sordo. L'anta di legno andò a sbattere proprio sulla schiena della giovane, facendola sussultare. 《Eccomi!》 Sbraitò Federico, catapultandosi nella struttura. 《Mi hai fatto male, idiota!》 mugolò la ragazza, massaggiandosi il punto colpito. 《Ops, mi dispiace così tanto, riccioli viola!》 Si scusò teatralmente il ragazzo. 《Magari dopo puoi passare da me così che io...》 《No, grazie.》 fu una risposta secca. 《E poi non sono i miei capelli ad essere ricci, riccioli d'oro.》 《Mossi, fa lo stesso》 Scrollò le spalle il biondo. 《È meglio se lasci perdere, Britta, con le ragazze non ci sai proprio fare☆》 intervenne lo scintillante messaggero di Fiori, César. 《Suvvia, ora non c'è tempo per i bisticci》 intervenne Raqiule. 《Ci sono delle grandi novità!》 Quando l'ordine si fu ristabilito, ovvero dopo migliaia di occhiatacce che Mikaela inviò a Federico Britta, il messaggero di Picche prese nuovamente la parola: 《Ragazzi ora ascoltatemi. Ieri sera, quando il Signore del mio Regno è tornato dalla riunione, mi ha dato un compito. La nuova importante notizia è questa: il Re di Fiori si risposerà, e noi dobbiamo spargere la voce.》 《Cosa?!》 Esclamò César. 《Perché io non ne so nulla? si tratta del mio Re dopotutto!》 《Già, neanche io sapevo niente...》 Aggiunse Britta, da messaggero di Cuori. 《Io invece sì.》 dichiarò la messaggera di Quadri, abbastanza stupita. Non aveva minimamente pensato che la riunione potesse essere stata convocata solo per quel motivo. 《Non ha importanza ora! Dobbiamo appendere volantini e avvertire tutti, non c'è un minuto da perdere, il Re si sposerà a breve!》 concluse il dibattito Raqiule, e i quattro messaggeri si affrettarono a montare in sella. ~ Erano buonissime notizie per il Sovrano di Cuori: Finalmente quel Re di Fiori si era deciso a sposarsi. Aveva procurato un ritardo di ben quindici anni per colpa del suo egoismo. L'unica preoccupazione e speranza, era che questo ritardo non avrebbe infierito con la profezia. Finalmente suo figlio avrebbe potuto essere incoronato con qualcuno al suo fianco. Certo, questo avrebbe richiesto ancora un po' di tempo ma, per il momento ciò che importava al Re di Cuori era il fatto che L'Asso di Fiori avesse ceduto. 《Sire, siamo giunti a palazzo.》 lo chiamò una delle ancelle più fidate. 《Grazie Nives, tu puoi dire ai cuochi che possono preparare la cena.》 L'ancella salutò con un sorriso e corse dentro le quattro mura che costituivano i confini del grande castello. Il sovrano fece chiamare in fretta Christian Britta, che non tardò ad arrivare. Sembrava impaurito, spaventato da qualcosa. 《Vai a chiamare Zixin. Digli di scendere a cena tra un po'. Ho buone notizie.》 《Certo, mio Signore.》
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