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La compagna ribelle

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Trafiletto

Jay-la viene bandita dal futuro Alfa, l'Alfa Nathan del suo branco, il Branco Luna di Sangue, che è stato suo amante per poco più di un anno, per aver colpito con gli artigli la sua nuova compagna predestinata, e le viene intimato di non tornare mai più. Jay-la se ne va come ordinato dall’alfa, e non viene degradata a canaglia solo perché Nathan non è ancora l'alfa in carica. Quando chiede al suo lupo Kora perché ha colpito la futura Luna con gli artigli, Kora risponde: “Per proteggere il cucciolo”. Torna all'università per vivere nel campus e conseguire la sua laurea in legge, rimane nel mondo degli umani e lavora come avvocato divorzista, stando lontana dal suo branco, lontana dalla futura Luna che la odia e che non tollererebbe mai i suoi cuccioli. Un segreto che nessuno conosce. Dopo sei anni di lontananza, quando riceve una lettera ufficiale del branco che le ordina di tornare a casa, la brucia e sfida il nuovo Alfa in carica, Alfa Nathan, rifiutandosi  di obbedire al suo ordine. Lui cercherà di riportarla a casa a qualunque costo. Ma lei non tornerà mai indietro. Lotterà per rimanere nel mondo degli umani, lontano da lui e dalla sua Luna che avrebbe fatto del male ai suoi figli. Poiché Jay-la è ben nota agli umani della comunità in cui è inserita e non può scomparire all'improvviso senza destare sospetti, riuscirà Nathan nella non facile impresa di catturarla e riportarla nel suo branco, al suo fianco, dove appartiene?

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Capitolo 1
Prologo Il punto di vista di Jay-la “Concedimi solo due minuti del tuo tempo”, Jay-la stava supplicando il futuro Alfa del suo branco, l'Alfa Nathan, del Branco Luna di Sangue. Gli aveva messo una mano sul braccio. Lui si accigliò al suo tocco, poi quei profondi occhi blu scuro in cui un tempo il suo sguardo si era perduto la guardarono con profonda disapprovazione. Erano stati amanti occasionali per poco più di un anno, ma ora era tutto finito. Lui aveva trovato la sua compagna predestinata, donatagli dalla Dea della Luna in persona, e così non aveva più nemmeno un minuto da dedicare a Jay-la. Jay-la lo aveva amato con tutta se stessa, con tutto il suo cuore. Anche se sapeva che questo giorno sarebbe arrivato. Aveva sempre mantenuto il rapporto con lui leggero, giocoso e divertente, in modo che lui non sapesse mai che era innamorata di lui. Lui non era il suo compagno predestinato, né lei la sua. Jay-la voleva solo augurargli ogni bene e fargli sapere che stava per partire, per conseguire la sua laurea in legge nel campus dove avrebbe risieduto a tempo pieno. Che avrebbe fatto uno stage durante i periodi di pausa. Quindi non sarebbe tornata a casa per almeno i prossimi due anni. Jay-la non riusciva a sopportare la vista di lui con la sua compagna predestinata, a vederli felici, innamorati. Vederli in giro a pomiciare e a darsi da fare, mentre prima con lui c’era lei. Ciò le causava troppa sofferenza. Ma non glielo avrebbe mai detto. Mentre stava lì aggrappata al suo braccio, implorando solo due minuti del suo tempo, cercava di sorridergli con un sorriso luminoso, come faceva sempre. Quando la sua compagna predestinata, Sophia, entrò nella stanza, lanciò un'occhiata a Jay-la e notò il modo in cui lo teneva stretto. A Sophia non importava che Nathan e Jay-la fossero amici fin dall'infanzia, che si conoscessero da vent'anni, una bella amicizia che stava molto a cuore a Jay-la. Il lupo di Sophia ringhiò a quella vista e Sophia urlò: “Togli le tue sporche zampe dal mio compagno”, mentre si avvicinava e strappava la mano di Jay-la dal braccio di Nathan. La strattonò via da Nathan, mentre con l'altra mano la bloccò e le dette uno schiaffo così forte che Jay-la indietreggiò di un passo, toccandosi la guancia dolorante. Kora, il lupo di Jay-la, ruggì di rabbia dentro di lei, per il dolore e la ferita, per la pura cattiveria di quell'attacco improvviso. Kora si era precipitata in avanti e, prima che Jay-la potesse fermarla, con gli artigli che spuntavano dalla punta delle dita aveva bloccato Sophia. Con gli artigli fuori, le dette uno schiaffo in pieno volto, che lacerò la pelle della guancia della futura Luna, lasciandole tre graffi insanguinati lungo il viso e il sangue che le colava sui vestiti. Colpita al volto, Sophia aveva urlato di dolore; stringendosi il viso con entrambe le mani, guardò il compagno mentre le lacrime le rigavano il viso insanguinato. Jay-la sapeva che sarebbe guarita e in fretta, aveva un lupo. Nathan spalancò gli occhi blu alla vista della ferita della sua compagna. Le si avvicinò e la cullò tra le braccia, stringendola al petto per confortarla. Guardò Jay-la con gli occhi blu pieni di rabbia, con il suo lupo al fianco. Ruggì di rabbia per il dolore inflitto da lei alla sua compagna: “Lascia questo branco. Non tornare mai più”. Jay-la lo fissò, inorridita dalle sue parole, con le lacrime che le sgorgavano dagli occhi verdi. Attaccare la Luna o l'Alfa o anche i futuri Luna o Alfa del proprio branco era tradimento, e il suo lupo l'aveva appena fatto, attaccando la futura Luna con gli artigli. Si voltò e uscì di corsa dalla stanza. Se fosse rimasta un minuto di più sarebbe incorsa in un'ulteriore punizione, forse persino nella morte. Kora piagnucolava per l'angoscia e il dolore di lasciarlo, di lasciare la loro casa, la loro famiglia. Sapeva, come Jay-la, che non avrebbero mai più avuto il permesso di tornare a casa. Se lui fosse stato il vero Alfa, e non l'erede, lei sarebbe stata semplicemente bandita e marchiata come una randagia senza un posto dove andare. I passi di Jay-la si fecero più veloci mentre usciva dal portone della casa del branco, finché non si mise a correre, le lacrime che le scendevano sul viso, verso la macchina. Non osava restare un minuto di più. E se lui avesse cambiato idea? E se la sua compagna avesse cambiato idea sulla sua punizione? E se avesse voluto picchiarla, imprigionarla o ucciderla? Non ci fu tempo per salutare la sua famiglia, la mamma, il papà o il fratello maggiore. Corse verso la macchina con le lacrime agli occhi. Sentì il futuro Beta del branco, Jackson, chiamarla: “Jay-la, cosa c'è che non va?”. C'era preoccupazione nella sua voce, ma lei non si fermò a parlargli, salì in macchina e se ne andò il più velocemente possibile, allontanandosi dal territorio del branco prima che accadesse di peggio. Almeno Nathan non aveva avuto il potere di degradarla a randagia senza valore. Questa era la sua unica fortuna in quel momento. Tuttavia, poteva ancora accadere. Suo padre, Alpha Blaine, avrebbe deciso in merito. Avrebbe ascoltato la versione di Sophia e Nathan e avrebbe emesso un giudizio. Perché? Jay-la chiese al suo lupo Kora singhiozzando mentre tornava all'università, dove aveva trascorso gli ultimi due anni. Per sua fortuna, viveva nel campus e aveva un dormitorio dove ritirarsi, un posto dove andare. Ora non poteva tornare dal suo branco. "Proteggi il cucciolo”. Kora ululò stravolta dal dolore, e le lacrime di Jay-la bruciarono ancora di più, il suo cuore soffriva così tanto che non sapeva se sarebbe riuscita a sopportarlo. Un figlio. Suo figlio. E lui l'aveva gettata via come spazzatura e le aveva proibito di tornare. Il dolore che era nel suo cuore e dentro Kora sembrava che le stesse facendo a pezzi, ma dovevano sopportarlo, dovevano sopravvivere per il loro cucciolo.

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